Il primo altare della navata destra della chiesa è dedicato a Sant’Oronzo, precedentemente della Madonna del Presepe. Nel verbale della Visita Pastorale del giugno 1698, infatti, il vescovo Fabrizio Pignatelli scriveva Quod est situm in latere Epistolae Altaris maioris et prias erat sub invocatione Praesepis Beatissimae Virginis …” Al centro dell’altare è collocata una tela del XVII secolo (cm. 265 x 162). L’immagine si ispira al celebre dipinto di uguale soggetto, sito sull’altare del Santo nel Duomo di Lecce. La tela fu eseguita da Giovanni Andrea Coppola, probabilmente nel 1656, in un clima di rinnovata devozione nei confronti del Santo, che aveva difeso la città di Lecce e la provincia dal morbo contagioso della peste.
La diffusione dell’immagine fu molto rapida: esattamente un anno dopo, infatti, per promuovere e consolidare la nuova devozione al Santo, furono tratte da essa innumerevoli copie, che, oggi, si possono ammirare sugli altari di diverse chiese della provincia di Lecce e anche della Terra di Bari (per fare qualche esempio, nella chiesa parrocchiale di Monteroni, nella Chiesa matrice di Arnesano, nella Chiesa di Sant’Angelo, a Tricase, nella Cattedrale di Molfetta, ecc.). Nella tela la scena è ambientata in un interno. Il Santo è raffigurato in piedi, vestito con i paramenti vescovili: piviale riccamente decorato e trattenuto da un fermaglio, massiccio pastorale argenteo e mitra. In basso, la palma del martirio, l’ascia littoria e alcuni pezzi del corpo del Santo, che, metaforicamente, rammentano il supplizio subito. Ai lati, due angeli, uno con la mano sinistra verso il Cielo, viatico alla vita ultraterrena, l’altro con la destra rivolta in basso, che indica, raffigurata in lontananza, la Città di Lecce, preservata dalla peste proprio grazie all’intercessione del Santo.
Sul lato destro dell’altare, in una nicchia, è collocata una statua di Sant’Oronzo in cartapesta, gessata e dipinta (di cm. 130 x 80 x 50), realizzata da autore ignoto, nell’ultimo quarto del XVIII secolo. Il Santo è raffigurato a mezzobusto, con barba scura e con i paramenti vescovili: mitra, cotta bianca con orlo decorato, piviale con decori floreali e orlato d’oro, trattenuto al petto da un fermaglio con una gemma incastonata e lunga stola rossa, anch’essa finemente ornata. Con la mano sinistra impugna il pastorale mentre la destra è benedicente.
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